Non sono mai riuscito a capire di preciso cosa accade esattamente nella
testa della gente quando uno diventa un "seguace", quasi un "fanatico" di qualcosa, e non
mi sto riferendo ai casi patologici eh, ai fanatici quelli veri, quelli
che si fanno saltare per aria in un aereo pieno di persone in nome di
Allah, Maometto o chi per lui, no, parlo dei "fanatici denoantri",
persone normali che avrete senz'altro incotrato anche voi in più di
un'occasione.
Dai avete capito, mi riferisco agli evangelisti del Mac, o agli
Harleysti che vi raccontano di come abbiano staccato un gruppo di
stradali giapponesi lungo una strada tutta curve, o quelli dell'altro lato della barricata, che
devono per forza "chiudere la gomma", e qualsiasi moto che non sia in
grado di raggiungere i 300Km/h è solo un cancello, o quelli che vi
dicono che la loro moto col 350 al posteriore "si guida benissimo come
tutte le altre moto", o i tifosi del cuore, quelli che il lunedì mattina
sembra sempre che abbiano visto un'altra partita...
Queste persone molto spesso in condizioni normali sono assolutamente
piacevoli e divertenti, fino a che non vi capita per sbaglio,
disattenzione o semplice ingnoranza, di addentrarvi incautamente nel
campo proibito del loro credo... a quel punto il cervello va in corto
circuito, e il chip dell'obbiettività si fulmina e resta acceso solo
quello della fede inconsulta...
L'ambiente delle due ruote è pieno di questi personaggi, se siete stati a
qualche raduno li avrete incontrati senz'altro, per non parlare dei
forum online (ce ne sono alcuni che utlimamente sono diventati veramente
insopportabili..)
Poi ci sono quelli come Antonio, uno che da ragazzo la gomma la chiudeva
senza troppi problemi, uno di quelli che non lasciava certo il CBR in
garage per andare a fare l'otto dell'esame di scuola guida con la Pegaso
o l'ER6 prestata dall'amico. Poi il matrimonio, due figli, la
moto abbandonata per diversi anni fino al nuovo amore, una Guzzi V7
Classic. Un bel cambiamento, non c'è che dire, niente prestazioni al
limite, scarichi in carbonio o chissà che, però è la sua moto di ora, lo
porta a spasso, e da vero motociclista la ama con tutti i suoi pregi e i suoi
difetti, che non cerca certo di celare accampandosi dietro storie che violano ogni legge della fisica.
Con persone con questa apertura mentale è piacevole discorre di moto e
di motori, perchè, pur avendo come tutti un genere che magari gli è più
congeniale, hanno l'obbiettività e l'onestà intellettuale di rendere la
conversazione interessante, se non addirittura piacevole.
E' per questo motivo che quando mi ha ventilato l'idea di voler
ricorrere al fai da te per costruirsi un paio di borse rigide in metallo
per la sua motocicletta, sono stato ben lieto di dargli una mano, anche se questo significherà dover sospendere per un po' la costruzione del mio chopper... che si
tratti di una moto custom, una naked, una Guzzi o una Yamaha MT01, quando
c'è da realizzare un pezzo artigianale per una moto di qualsiasi genere, per quanto possibile
cerco di non tirarmi mai indietro... c'è spazio per tutti nel vasto mondo delle due ruote...
Una mattina durante una pausa caffè di una decina di minuti Antonio ha tirato fuori un paio di fogliettini scarabocchiati di carta millimetrata (sul serio! non credevo che la vendessero ancora...) e mi ha spiegato a grandi linee la sua idea delle borse, e sulla base delle sue indicazioni mi sono messo al lavoro per ridisegnarle al CAD in maniera un pelo più accurata.
Dopo un paio di tentativi o tre, siamo giunti alla conclusione di quello che grossomodo ci apprestiamo a realizzare:
Una coppia di borse rigide da moto in acciaio verniciato a polvere, rivestite internamente con gommapiuma, o neoprene o qualcosa del genere, e personalizzate esternamente secondo i colori e lo stile della moto (sulle grafiche poi ovviamente sarà Antonio ad avere l'ultima parola, gli scadenti collage che vedete sopra servono solo a dare un'idea approssimativa del risultato finale).
So già che da bravi motociclisti state storcendo il naso all'idea dell'acciaio, "eh, ma non era meglio farle d'alluminio? Così chissà quanto peseranno..."
Allora, partendo dal presupposto che se uno si porta dietro due borse con una capienza di oltre 20 litri l'una (questa è grossomodo la capacità calcolata di una borsa), con lo scopo principale di riempirle di roba da mangiare dopo che è stato a fare la spesa, non credo che la differenza di peso tra i due metalli sia così rilevante ai fini delle sue prestazioni sulla rilevazione cronometrica centesimale del suo tempo supermercato-casa... Insomma non è certo quello a fare la differenza se il gelato arriva sciolto o meno a casa...
Detto questo, a parte il costo maggiore dell'alluminio rispetto all'acciaio al carbonio, il motivo principale per cui non sono state fatte in alluminio è puramente tecnico, ed è derivato in gran parte dalla forma "aerodinamica" della borsa. Difatti se da un lato con l'alluminio sarebbe stato molto più semplice ottenerla, in virtù della sua maggior malleabilità rispetto all'acciaio (in particolar modo alla luce del fatto che sarà tutto curvato e piegato a mano, come al solito con strumenti tutt'altro che avanzati..), dall'altro una volta saldate le due "facce" laterali con la fascia centrale non sarebbe stato poi possibile spianare i cordoni di saldatura e ottenere quel look "seamless" che ci eravamo prefissi.
Mi spiego meglio: nei procedimenti di saldatura ad arco elettrico dell'alluminio si utilizza sempre del materiale d'apporto; il cordone di saldatura che si ottiene è il responsabile di buona parte della tenuta della saldatura stessa, se questo viene "spianato", ossia molato via, la giunzione risultante tra i due lembi saldati è fragile e soggetta a cricche, addirittura non è infrequente l'insorgere delle cricche durante lo stesso procedimento di molatura.
Per la saldatura dell'alluminio col cannello ossacetilenico le cose sono un pelo differenti, ad ogni modo considerando che una borsa rigida da moto è sottoposta a diverse sollecitazioni, non mi andava affatto di dovermi poi dannare a cercare un sistema di montaggio scaltro che consentisse la minor trasmissione possibile di vibrazioni alla borsa, e poi magari vedermi ritornare lo stesso Antonio in garage con le borse crepate e tutto il latte rovesciato..
Per giunta le borse poi saranno verniciate, per cui non c'è neanche da dire che si perde una parte del "look" e del fascino dell'alluminio nudo..
Se non vi ho ancora convinto, e pensate che stia solamente dimostrando il mio solito e oramai conclamato disamore nei confronti dell'alluminio, per tutti coloro che sono assolutamente risoluti a costruirsi un paio di borse rigide da moto in alluminio artigianali, le strade che mi sentirei di suggerire sono sostanzialmente tre:
1) scegliere una forma piuttosto squadrata della borsa, facilmente ottenibile dalla piegatura multipla di un unico foglio di lamiera di alluminio, in modo tale da ridurre al minimo le giunzioni saldate;
2) usare dei rivetti per assemblare e tenere insieme la struttura;
3) lasciare le saldature "a vista" (che - per inciso - se fatte bene le saldature sull'alluminio sono veramente belle e conferiscono alla borsa un certo stile particolare...)
Se ci fate caso guardacaso le borse in alluminio che trovate in commercio, quando non sono fatte mediante stampi o presse, rientrano in una di queste 3 categorie, o fanno ampio uso di copriangoli o altre astuzie del genere...
Bene, ho voluto chiarire subito in questo (lungo!) post iniziale i motivi della scelta dell'acciaio per la realizzazione delle borse rigide da moto della figura in alto (o i motivi della NON scelta dell'alluminio, fate voi...) nella (vana) speranza di mettermi al riparo dalla solita prevedibile valanga di commenti sulla falsariga del "dovevi farle in alluminio", ed evitarmi di dover ripetere questi stessi motivi più di una volta. Per questo tipo particolare di borsa rigida io ho preferito scegliere di utilizzare l'acciaio, tutto qua, poi ognuno è libero di fare come meglio crede...
Detto questo, dal prossimo post si comincia col lavoro di lattoneria vero e proprio, e vedrete che non è un argomento affatto scorrelato rispetto a quello della costruzione di un chopper, anzi se uno ha intenzione di cimentarsi anche nella realizzazione artigianale di parafanghi, serbatoio e compagnia bella è senza alcun dubbio un utile esercizio di stile..
oooooHHHHHHH Quale onore !!!!
RispondiEliminaA proposito, la carta millimetrata ce l'avevo da parte aveva 100 anni di domeniche ... dico aveva perchè l'altro giorno l'ho lasciata sul tavolo e Claudino me l'ha tutta scarabocchiata :-( . Il prossimo disegno te lo faccio su carta da c..o
Ecco, vedete con che gente mi tocca lavorare.. :D
EliminaAh Anto.. ti ho tagliato il campione della prima staffa di montaggio, poi ci si mette d'accordo per testarlo.. ;) (di sicuro non questo w-e però..)
no i problema ...
EliminaGood reaading this post
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