venerdì 31 gennaio 2014

Come ricostruire il telaio di un 50ino d'epoca - Parte 1

Talvolta mi capita di riflettere su come la generazione dei nostri padri abbia visto veramente trasformarsi il mondo nel corso della loro vita. Mio padre per fare un esempio, da bambino durante il giorno  badava ai maiali, la notte dormiva in terra su un po' di paglia, niente luce, niente acqua, pantaloni corti anche d'inverno e per cena un pezzo di pane strofinato contro un'aringa affumicata... Ora abbiamo gli smartphone, la chirurgia minimamente invasiva, gli space shuttles sono già roba da pensione e abbiamo internet... Già, internet, che ci consente di visitare gli angoli più remoti del globo con pochi click del mouse, fonte inesauribile di conoscenza e di... mezze fregature!
Eh sì, perchè nonostante tutto gli uomini rimangono sempre gli uomini, e allora può capitare come è successo al malcapitato Ugo di acquistare su internet il telaio di un Itom Astor 50 due tempi, roba degli anni '50-'70, con tutte le rassicurazioni del precente proprietario riguardo alle buone condizioni del telaio, salvo poi vedersi consegnare una roba del genere...


Un po' rugginoso ma non è poi così male direte voi... ok, guardate meglio l'altro lato..


Ora è tutto più chiaro, no?


Uno dei due steli reggisella è stato dimezzato dalla ruggine, e il moncone rimanente non è certamente qualcosa su cui contare per poter impiantare un restauro, per cui l'unica soluzione per poter ridar vita e lustro al vecchio Itom Astor (e a quel che ho capito dovrà scendere in pista...) è quella di ricostruire da zero lo stelo mancante, perchè anche se è "solo" un cinquantino di cilindrata, se qualcosa cede c'è da farsi male sul serio...

Per indole e per abitudine, avendo nonostante tutto un passato da ufficio tecnico, sono solito disegnare (quasi) tutto al cad prima di partire con la realizzazione di un qualsiasi oggetto, sia esso un portapacchi artigianale da moto o un paio di borse rigide da moto o un telaio intero; la progettazione porta via un sacco di tempo, e tuttavia una volta messe nero su bianco tutte le misure si tratta "solo" di rispettarle e di procedere in maniera organica con la realizzazione pratica dell'oggetto.

In lavori di questo genere tuttavia questa strada non è percorribile, ma bisogna arrangiarsi con quello che si ha a disposizione, cercare di entrare nella mente del progettista, immaginarsi come avrebbe dovuto essere in origine il telaio, misurare il misurabile...


"rubargli l'anima" e le quote...


lasciarsi un po' di margine...


...e naturalmente iniziare a piegare tubi!



venerdì 3 gennaio 2014

Come costruire un portapacchi da moto artigianale - Parte 4

Dopo aver scrupolosamente appuntato tutto il portapacchi, è ora la volta della saldatura finale del medesimo


Una volta appuntati tutti i pezzi in posizione con attenzione succede spesso di "spengere il cervello" e andare avanti col pilota automatico; tuttavia quando si parla di acciaio inox lucidato conviene mantenere sempre alto il livello di concentrazione - un buon lavoro di saldatura infatti è fondamentale per garantire non solo la tenuta strutturale dell'oggetto, ma anche per facilitare il successivo lavoro di lucidatura.





Quando il lavoro "vero" viene identico al render...


...non c'è niente di meglio che possiate fare per quel giorno, per cui due birre,


un buon amico, un paio di partite a freccette...


e qualche risata insolitamente spensierata, concludono degnamente la serata...