domenica 20 dicembre 2015

Trasformazione Guzzi V7 Classic in Café Racer - Parafango anteriore artigianale Parte 2

Terminato il parafango anteriore della Guzzi V7 Classic versione Café Racer si inizia a ragionare sul posizionamento del medesimo



una volta definita la posizione vengono tornite 4 boccole di fissaggio


... cui viene saldata una linguetta di supporto per il parafango


... e quindi, una volta saldate al parafango stesso questo è sostanzialmente terminato e può essere messo in prova sulla moto:



 




domenica 13 dicembre 2015

Trasformazione Guzzi V7 Classic in Café Racer - Parafango anteriore artigianale Parte 1

Il progetto di trasformazione in café racer della Guzzi V7 Classic tra le altre cose prevede la sostituizione dei parafanghi originali in materiale plastico con una coppia di parafanghi artigianali molto più corti fatti di lamiera cromata; si comincia quindi con lo smontare il parafango anteriore originale e utilizzarlo per segnarci sopra con nastro da carrozziere e matita quelle che saranno le nuove dimensioni del parafango che lo sostituirà, così come se l'è immaginato il proprietario della moto:


Viene quindi smontanto l'archetto nero di fissaggio del parafango...


e preparato un pezzo di lamiera delle giuste dimensioni per realizzare il nuovo parafango



Visto che il nuovo parafango in lamiera avrà il solito raggio di curvatura del parafango originale della Guzzi, l'originale può essere comodamente utilizzato come dima...


Guidati quindi dalla curvatura del parafango originale ci si avvicina sempre di più alla forma finale


fino a che, una volta risvoltati i bordi per conferire resistenza al pezzo e rifilato il materiale in eccesso, si arriva al pezzo praticamente pronto da montare:




La parte da battilastra del parafango anteriore artigianale è terminata, il prossimo passo sarà quindi quello di trovare un buon sistema di montaggio non troppo invasivo del parafango alla forcella.

sabato 5 dicembre 2015

Traformazione Guzzi V7 Classic in Café Racer - Intro

Un grande classico del mondo dei mezzi a motore è la consolidata corrispondenza tra la nascita di un figlio e il cambiamento delle proprie abitudini motoristiche: si cambia la macchina per prendere un monovolume per montarci il seggiolino e caricarci passeggino & tutti gli annessi utensili necessari al pascolo del pargolo, si vende la moto perchè oramai non è più tempo di fare stupidaggini per la strada che sennò la signora poi sta in pensiero e sopretuttto si arrabbia e c'è da stare a sentire pure lei oltre che il piccolo che strilla...

Ma c'è anche chi è più "duro a morire", e magari cambia la Jap stradale con una moto più "tranquilla" e turistica, la rende magari anche funzionale ad assolvere i fondamentali compiti di buon pater familias, ovvero procacciare il cibo per la propria prole al supermercato, trasformandola in un mezzo dalle inimmaginabili capacità di carico, attraverso borse e portapacchi, peraltro con una corrispondenza quasi biunivoca tra nascita di un figlio e aggiunta di attrezzatura di carico alla moto, e poi - all'improvviso - con mirabile strategia della pazienza, a distanza di qualche tempo dalla nascita del terzo figlio, all'alba della maturità dei 40anni, approfittando presumibilmente della spossatezza e momentanea distrazione della propria dolce metà in tutt'altre faccende affaccendata.. zac! Il colpo di coda! Via tutto e spazio a manubrio condor, frecce minimal, specchietti ma solo a titolo nominale in mancanza di altro termine per definire le due monete riflettenti montate alle estremità del manubrio e scarichi aperti...

Sempre meglio fargli fare la moto che l'amante, deve aver pensato con rassegnazione la povera signora, fatto sta che oramai il progetto trasformazione Guzzi V7 Classic in café racer era iniziato...

In linea di massima le modifiche da fare (per ora, poi vediamo quello che salta fuori al prossimo figliolo che nasce..) sono:

- sostituzione specchietti
- sostituzione manubrio
- sostituzione terminali di scarico
- sostituzione frecce e faro posteriore
- sostituzione parafango anteriore e posteriore in resina con parafanghi cromati artigianali realizzati a mano
- sostituzione guancette laterali in resina con tabelle portanumero cromate artigianali realizzate a mano
- varie ed eventuali

Per quanto riguarda i primi punti si tratta semplicemente di sostituire i pezzi originali con accessori aftermarket di commercio compatibili, mentre per gli ultimi tre, quelli più squisitamente artigianali e propriamente "custom" nel senso letterale della parola, entrerò in gioco io con un po' di lavori da battilastra che cercherò per quanto possibile di illustrare step-by-step nei prossimi post...
As always... stay tuned!

domenica 29 novembre 2015

Portatarga Laterale Harley-Davidson V-Rod

Al solito si parte con il consueto primo step di progettazione e rendering 3D dell'idea di massima del portatarga


sulla cui base poi elaborare in fase di realizzazione tutte le eventuali modifiche e piccoli adattamenti necessari  al montaggio del portatarga con la moto sotto mano (antirotazione, luci targa, cablaggio fili elettrici,...), fino ad arrivare al risultato finale







sabato 21 novembre 2015

Ricostruzione parafango Suzuki d'epoca

Il restauro di un mezzo d'epoca si pone sempre come obbiettivo quello di recuperare quanti più pezzi possibili dell'originale, e tuttavia non sempre ciò è possibile; ci sono casi in cui restaurare il pezzo originale non è possibile o conveniente, e trovare un altro componente suo coetaneo per sostituirlo è complicato o - dove possibile - particolarmente oneroso.
E' il caso di questo parafango di un Suzuki d'epoca, non tanto per le ammaccature ben visibili nella foto, rimediabili abbastanza facilmente con un po' di lavoro di martello e contrasti


quanto piuttosto per lo stato avanzato di corrosione e "pitting" operato dalla ruggine nel corso degli anni


Infatti anche sabbiando il pezzo le piccole e fitte cavità scavate dalla ruggine nel materiale, sebbene ripulite dalla medesima, rimarrebbero presenti e a quel punto l'unico sistema per riportare ad una finitura superficiale accettabile per la cromatura il parafango sarebbe tramite asportazione di materiale con abrasivi, opzione non percorribile visto il risicato spessore di lamiera rimasto.

In questi casi quindi non rimane altro da fare che armarsi di martelli & attrezzatura varia da battilastra, un pezzo di lamierino delle giuste dimensioni e tanta pazienza per ricostruire il parafango da zero, senza mai perdere di vista, ma anzi cofrontandosi spesso, con l'originale per mantenerne inalterate forma, dimensioni e proporzioni




domenica 15 novembre 2015

Dima per saldatura telaio moto custom / chopper / bobber V. 2.0

A circa 4 anni di distanza dalla prima versione della dima per saldatura telai da moto, qualche foto della nuova versione, simile alla precedente nell'impostazione generale, è cambiato qualche particolare e qualche dettaglio costruttivo (oltre ai colori, come i più arguti non avranno mancato di notare.. :) ) al fine di renderla ancora più solida e precisa







domenica 11 ottobre 2015

Loop cafè racer e parafango posteriore artigianale in lamiera

Codino o loop posteriore per cafè racer



rigorosamente piegato con la versione manuale della piegatubi "Costafabbri Custom Choppers TB3" con un'inclinazione della parte finale di circa 30°


E questo invece è il parafango che si accoppierà con il loop



in una configurazione finale simile alla seguente:


sabato 3 ottobre 2015

Come costruire un paio di borse rigide artigianali da moto in alluminio - Parte 3

Prima di verniciare a polvere le borse da moto in alluminio, mancano da preparare e saldare gli occhielli sul coperchio per il fissaggio mediante corde elasatiche di eventuali oggetti


... per poi sbizzarrirsi nei dettagli una volta tornate dalla verniciatura..


Eccole quindi finite con tanto di telaietti per il montaggio pronte per essere installate sulla moto:


domenica 27 settembre 2015

Come costruire un paio di borse rigide artigianali da moto in alluminio - Parte 2

Arrivati a questo punto è il momento di installare le chiusure alle due borse rigide artigianali da moto in alluminio


dopo di che è la volta delle maniglie a scomparsa per il trasporto, da montare in uno scasso ricavato nel coperchio


...opportunamente forato lungo il suo perimetro per i rivetti di montaggio.


Ora Capo Nord è piuttosto lontanuccio, e lungo tutti quei Km ci sta di prendere un po' d'acqua, per cui una coppia di piccole vaschette da saldare nella parte inferiore del coperchio in corrispondenza dello scasso appena realizzato, sono una buona copertura assicurativa per scongiurare definitivamente  il pericolo di infiltrazioni di acqua all'interno della borsa



Test fit della maniglia, e anche questa parte può considerarsi completata



domenica 20 settembre 2015

Come costruire un paio di borse rigide artigianali da moto in alluminio - Parte 1

E' uno dei grandi classici intramontabili degli esponenti del mondo delle due ruote, una delle risposte più tipiche di un motociclista al terminare di una lunga storia sentimentale: un bel viaggio fino a Capo Nord in moto, chilometri di asfalto da frapporre tra se ed il proprio passato, lasciandosi dietro le spalle pensieri e ricordi dolorosi...  (boia dovrei fare lo scrittore di romanzi rosa, quasi quasi mando il curriculum ad Harmony...)
Dato che però non faccio lo scrittore di romanzi rosa, nel frattempo che aspetto che mi rispondano da Harmony, bisogna dotare di un paio di borse rigide laterali la moto del ferito sentimentale in questione, che al riguardo non aveva particolari velleità artistiche, se non quella di massimizzare lo spazio di carico con un design squadrato molto spartano, un disegno in stile valige laterali per BMW, giusto per capirsi, che potesse andare bene anche in futuro su una eventuale moto completamente diversa e forse un po' più adatta ai lunghi viaggi delle sua moto attuale. Eh sì, perchè una naked come la Hornet non è certamente la moto più comoda per arrivare fino a capo nord (o per montarci un paio di borse rigide, lo sappiamo anche senza che qualcuno ce lo faccia gentilmente notare nei commenti...) ma in certi casi, per parafrasare Ligabue,  la moto non conta, quello che conta è sentire che vai...
Si comincia quindi con un foglio di alluminio, da tagliare e piegare opportunamente per ottenere una "scatola"; questo può essere fatto in diversi modi, a livello artigianale uno sviluppo che a me piace per varie ragioni è quello che potete vedere nelle foto sottostanti, ovverosia una "L"


e una "C" di lamiera (o una "U", a seconda delle scuole di pensiero)


messe insieme a formare il sotto della borsa


Dopo la saldatura delle due borse


è la volta dei due coperchi, da scantonare da un rettangolo di lamiera opportunamente dimensionato


...piegare



... e poi saldare, operazione che sarà molto più agevole se le piegature sono state eseguite accuratamente


Saldare e rimolare, e "il grezzo" delle due borse è pronto