Terminate le matrici circolari e le barre di contrasto per la piegatubi, terminate oramai anche le feste, ci sarebbe da terminare anche la dannatissima piegatubi vera e propria.
In buona sostanza la piegatubi che ci apprestiamo a costruire è composta da un un "braccio fisso" che mantiene in posizione la matrice di contrasto, un "braccio mobile" imperniato ad una estremità al braccio fisso, che girando conferisce il suo moto alla matrice circolare con cui è solidale e al tubo ad essa vincolato (vedremo poi come) e un "braccio di leva", agendo sul quale viene messo in rotazione il braccio mobile attraverso un "braccio seghettato".
Completano il tutto un po' di perni e qualche boccola opportunamente dimensionata.
Partiamo con la realizzazione del braccio fisso: i due fori sul lato destro della foto sottostante servono per il passaggio dei perni che terranno unite tra di loro le due parti del braccio, mentre il foro sull'estrema sinistra serve per allocare il perno centrale, il fulcro intorno al quale ruoterà il braccio mobile e la matrice circolare. Il posizionamento di questi fori all'interno del braccio non è così critico (ah giusto per la cronaca per avere un'idea delle dimensioni, il piatto è un 60x10mm, mentre i fori sono da 20mm di diametro, e a posteriori forse sarebbe stato meglio averli fatti un pelo più distanti tra di loro..), mentre la distanza veramente importante è quella tra il foro più a sinistra e quello immediatamente successivo.
Ad essere importante non è tanto il posizionamento assoluto nei confronti del piatto, quanto piuttosto la distanza relativa tra i centri dei due fori, che deve essere pari al raggio della matrice circolare + la distanza tra il centro del foro e l'estremità della barra di contrasto dal lato in cui c'è la gola raggiata. Nel mio caso ad esempio, la matrice circolare è di 205mm, mentre la matrice di contrasto è di 60mm, con il centro del foro distante 40mm rispetto all'estremità del lato con la gola raggiata (non è centrato nella barra quadra), da cui ne consegue che i due fori devono distare tra loro di 102,5 + 40mm = 142,5mm, in pratica circa 14,5cm.
Il pezzo con lo smusso è il pezzo superiore del braccio fisso; la rientranza serve per consentire al braccio mobile di richiudersi completamente contro il braccio fisso, una volta che sul braccio mobile sia installata la matrice circolare e il perno per vincolarla ad esso.
Cercherò di ricordarmi di fare qualche foto di questo dettaglio alla piegatubi montata per chiarire meglio il concetto; la cosa importante da sapere per ora è che la sua posizione è importante, ma può essere benissimo determinata in un secondo tempo.
La foto sottostante invece, oltre a una pessima messa a fuoco, mostra le due staffe del braccio mobile; come nel caso del braccio fisso la distanza importante è la distanza relativa tra i due fori a sinistra, che dovrà essere pari alla distanza tra il foro centrale della matrice circolare e la serie di fori circostanti ad esso equidistanti, nel mio caso 65mm.
Lo smusso in entrambi i pezzi ha una funzione analoga a quella dello smusso in uno dei due pezzi del braccio fisso, ovvero serve per fare spazio al perno del braccio fisso che vincola ad esso la matrice di contrasto e quindi a consentire l'avvicinamento completo dei due bracci.
Come sopra la sua posizione e la sua dimensione restano individuati dalla posizione e dalla dimensione del perno che blocca la matrice di contrasto al braccio fisso, e possono essere determinati in un secondo tempo.
A questo punto è possibile preparare due distanziali per il braccio mobile, per fare le cose semplici di lunghezza pari allo spessore della matrice circolare e di diametro interno pari alla dimensione dei perni che si è deciso di utilizzare, nel mio caso rispettivamente 60mm e 20mm (per fare veloce ho tagliato due pezzi da un tubo da 25x2mm, quindi con diametro interno di 21mm, non c'è necessità di un accoppiamento preciso...)
Questi i due pezzi del braccio mobile montati insieme con distanziali e perni (che altro non sono che spezzoni di barra filettata o bulloni da 20mm di diametro):
Il braccio fisso è assemblato in maniera del tutto analoga, con l'unica differenza che consiste nell'avere distanziali più lunghi; più precisamente essi devono avere una lunghezza tale da consentire al braccio mobile con la matrice di alloggiare all'interno del braccio fisso, ovverosia nel mio caso 60mm di matrice + 10mm per ognuno dei due piatti del braccio mobile equivalgono ad una lunghezza dei distanziali del braccio fisso di almeno 80mm.
Nella foto sottostante si vede il braccio mobile con inserita dentro la matrice circolare e il perno in uno dei fori esterni di essa, che servirà a renderlo solidale col braccio mobile:
Per il perno non avevo sottomano una barra tonda da 20mm, per cui ho dovuto tagliare uno spezzone di barra filettata e usare quello, cui ho semplicemtente saldato ad un'estremità una rondella per avere un profilo ribassato della testa del perno.
Il perno ha una lunghezza pari allo spessore della matrice (60mm); nella foto sotto è il più lungo dei due; quello più corto servirà come giunto tra il braccio di leva e il braccio a dente di sega, che vedremo come fare nel prossimo post...
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