Ahhh le feste... so già che sarò troppo impegnato a non fare niente seduto intorno a un tavolino, per riuscire a compicciare qualcosa di buono questo fine settimana, per cui temo che la piegatubi dovrà attendere, almeno per il tempo della mia (faticosa) digestione...
Nel frattempo TANTI AUGURI A TUTTI fin da ora e ci risentiamo dopo le feste...
venerdì 23 dicembre 2011
lunedì 19 dicembre 2011
Come costruire le matrici di contrasto per una piegatubi / curvatubi fai da te - Metodo 2
Ammettiamolo: i componenti meccanici lavorati dal pieno, vuoi per la loro robustezza, affiancata spesso dalla confortante sensazione di affidabilità e sicurezza che ci trasmettono quando li prendiamo in mano, sensazione peraltro solitamente corroborata da un rassicurante peso, hanno un fascino innegabile; quando poi si tratta di accessori per la moto, la dicitura "lavorato dal pieno" apposta nella descrizione dell'ultimo oggetto del desiderio per la nostra piccolina rende il richiamo quasi irresistibile.
Tuttavia quando i pezzi siamo noi a doverceli lavorare dal pieno nell'umido del nostro garage, con accesso limitato a macchinari e utensili, la cosa diventa un po' meno sexy e non sempre la realizzazione di un pezzo a partire dal pieno è la strada più vantaggiosa sia dal punto di vista economico che da quello del tempo di lavorazione richiesto.
E' questo il caso della matrice di contrasto costruita dal pieno nel post precedente : per costruirla c'è stat bisogno di una fresa raggiata del giusto diametro (costo un centinaio di euro), di un bel ciocco di ferro da 4-5Kg e ovviamente di una fresatrice, che non tutti hanno e che se non sarà sufficientemente rigida ci costringerà ad un bel po' di tempo passato a girare volantini per riuscire ad ottenere la nostra matrice.
Nel post di oggi vedremo come riuscire a ottenere un risultato perfettamente soddisfacente nel costruire una matrice di contrasto da 25mm utilizzando solo un trapano, una fresa/sega a tazza (costo circa 5 euro) del diametro giusto (o punte corrispondenti), una saldatrice e qualche pezzo di tubolare:
Il tubolare quadro è un 60x60x3mm ed è lungo 140mm, ovvero ha grossomodo le stesse dimensioni della matrice già costruita, soltanto 1cm più corto.
La piastrina di acciaio è 60x120x5mm, mentre i due monconi di tubolare tondo sono un pezzo di tubo da 30x4mm (diametro interno 26mm) lungo 150mm, e 25x6mm (diametro interno 13mm) lungo 60mm.
I tubolari tondi devono avere un diametro interno corripondente (o sufficentemente vicino) rispettivamente al diametro del tubo che la matrice dovrà piegare, e a quello del perno intorno a cui girerà la matrice di contrasto, nel mio caso 25mm e 20mm.
La prima cosa da fare quindi è portare i tubolari tondi al giusto diametro interno; io l'ho fatto al tornio, ma può essere fatto benissimo col trapano, o ancora più semplice sarebbe stato prendere un pezzo di tubo 30x2mm (diametro interno 26mm) e uno 25x2mm (diametro interno 21mm), sufficientemente vicini alle misure desiderate.
A questo punto tracciamo due linee opposte lungo la superficie del tubo più lungo, quello che formerà il profilo della matrice, e tagliamolo a metà nel senso della lunghezza.
Pratichiamo quindi nel centro della piastrina un foro di diametro pari a quello del tubo che scorrerà dentro la matrice (nel mio caso 25mm) e dividiamola trasversalmente a metà, dopo di che tagliamo via una striscia di metallo dal centro del tubolare quadro, di misura uguale al diametro esterno del tubo appena tagliato a metà.
A questo punto oramai avrete già capito come va assemblato il puzzle:
Saldato insieme il tutto resta da praticare un foro passante nella matrice appena assemblata in posizione analoga quello praticato nella matrice lavorata dal pieno e dimensione pari al diametro esterno dell'ultimo pezzo di tubolare tondo rimasto (25mm).
(Questo step non è indispensabile, alternativamente sarebbe bastato praticare nel tubolare un foro di dimensioni uguali a quello del perno, vale a dire 20mm del mio caso).
La matrice a questo punto può essere riempita di sabbia per conferirle maggior resistenza alle deformazioni dovute alla compressione che subirà in fase di piegatura (comunque non dovrebbe essercene bisogno), far scorrere in posizione il pezzo di tubolare e saldarlo.
Un po' di lavoro di finitura con la smerigliatrice angolare e volendo di carta vetrata et voilà, anche la seconda matrice di contrasto è pronta.
Eccola qua, a testa alta nel confronto con la sua sorella ricca lavorata dal pieno:
lunedì 12 dicembre 2011
Come costruire le matrici di contrasto per una piegatubi / curvatubi fai da te - Metodo 1
Con la tornitura delle matrici circolari l'argomento costruzione matrici per la piegatubi non è ancora concluso; restano infatti ancora da fabbricare quelle che in inglese si chiamano "follow bars", e che in italiano potremmo chiamare "matrici di contrasto", per via della loro azione di contrasto alla rotazione del tubo, causandone quindi in ultima istanza la piegatura.
Vorrei far vedere un paio di modi per costruirsele, il primo "politically correct" mediante fresatura, e il secondo meno convenzionale, ma dannatamente rapido ed economico, in quanto non necessita di attrezzature o frese particolari.
Partiamo quindi col primo metodo, per il quale avremo l'aiuto di questa gentile signorina:
una fresa raggiata da sgrossatura a 6 taglienti, da 30mm di diametro e codolo da 25mm, perfetta per fresare la matrice di contrasto da 30mm.
Prendiamo un bel monolite di acciaio pieno (quello nella foto è un quadro 60x60mm)
e tagliamone un lingottino da una quindicina di centimetri:
Tracciamo quindi su una faccia di esso una linea di mezzeria e controlliamo che la morsa sia allineata correttamente sulla tavola a croce delle fresatrice. Nelle foto sottostanti un metodo rapido e sufficientemente preciso per i nostri scopi per effettuare il controllo senza utilizzare il comparatore; semplicemente con una punta da centro montata nel mandrino a poca distanza in verticale dalla linea appena tracciata, si fa scorrere il pezzo da un'estremità all'altra, e si controlla che la punta segua perfettamente la riga.
Ovviamente la riga deve essere stata tracciata con precisione; una squadra combinata è l'ideale in queste circostanze.
Smontiamo quindi il mandrino da foratura dalla fresatrice verticale, e sostituiamolo con il portapinze con montata la pinza ER adatta:
serriamo in posizione la fresa e, armati di pazienza, iniziamo a fare trucioli:
30mm di diametro non sono proprio pochi pochi per una fresa, per cui se la vostra fresatrice non è bella robusta la fresatura richiederà un discreto numero di passate (dovrete scendere complessivamente di 1 centimetro e mezzo lungo l'asse Z), la mia mini fresatrice era al limite (o anche un po' oltre..), vibrava che era una bellezza e un paio di volte mi si è pure spostata la testa inclinabile (gran rottura rimettere tutto in squadra ogni volta..) ma alla fine dopo un paio di pomeriggi passati a girare volantini e qualche fusibile bruciato, la prima barra di contrasto era fatta:
Vorrei far vedere un paio di modi per costruirsele, il primo "politically correct" mediante fresatura, e il secondo meno convenzionale, ma dannatamente rapido ed economico, in quanto non necessita di attrezzature o frese particolari.
Partiamo quindi col primo metodo, per il quale avremo l'aiuto di questa gentile signorina:
una fresa raggiata da sgrossatura a 6 taglienti, da 30mm di diametro e codolo da 25mm, perfetta per fresare la matrice di contrasto da 30mm.
Prendiamo un bel monolite di acciaio pieno (quello nella foto è un quadro 60x60mm)
e tagliamone un lingottino da una quindicina di centimetri:
Tracciamo quindi su una faccia di esso una linea di mezzeria e controlliamo che la morsa sia allineata correttamente sulla tavola a croce delle fresatrice. Nelle foto sottostanti un metodo rapido e sufficientemente preciso per i nostri scopi per effettuare il controllo senza utilizzare il comparatore; semplicemente con una punta da centro montata nel mandrino a poca distanza in verticale dalla linea appena tracciata, si fa scorrere il pezzo da un'estremità all'altra, e si controlla che la punta segua perfettamente la riga.
Ovviamente la riga deve essere stata tracciata con precisione; una squadra combinata è l'ideale in queste circostanze.
Smontiamo quindi il mandrino da foratura dalla fresatrice verticale, e sostituiamolo con il portapinze con montata la pinza ER adatta:
serriamo in posizione la fresa e, armati di pazienza, iniziamo a fare trucioli:
30mm di diametro non sono proprio pochi pochi per una fresa, per cui se la vostra fresatrice non è bella robusta la fresatura richiederà un discreto numero di passate (dovrete scendere complessivamente di 1 centimetro e mezzo lungo l'asse Z), la mia mini fresatrice era al limite (o anche un po' oltre..), vibrava che era una bellezza e un paio di volte mi si è pure spostata la testa inclinabile (gran rottura rimettere tutto in squadra ogni volta..) ma alla fine dopo un paio di pomeriggi passati a girare volantini e qualche fusibile bruciato, la prima barra di contrasto era fatta:
lunedì 5 dicembre 2011
Come costruire le matrici per una piegatubi / curvatubi fai da te - Parte 4
La settimana scorsa vi avevo promesso che vi avrei svelato un metodo ad elevato coefficiente tecnologico per la tracciatura equidistanziata dei centri lungo la circonferenza tracciata al tornio su una faccia della matrice, per cui visto che so che fremete d'impazienza, ecco un foto (orribile) abbastanza autoesplicativa dello strumento che ho utilizzato, in combinazione ad una mazzetta da 1Kg e un bulino da 4mm:
Vi assicuro che se fate le cose con un minimo di attenzione questo metodo vi garantisce una precisione più che sufficente per questa applicazione, ed è molto più rapido e semplice che stare lì a impazzire col goniometro, provare per credere...
Se poi il numero e la disposizione dei fori siano quelli più appropriati, temo che lo scopriremo solo all'atto pratico...
Segnati quindi i centri dei fori, è nuovamente la volta della fresatrice:
e questo è il risultato finale dell'operazione di foratura (per fare 8 fori da 20x60mm se non avete un'attrezzatura adeguata vi ci vorrà un po'...):
Anzi, a dire la verità, QUESTO è il risultato finale (ed è solo una piccola parte...):
Il display della bilancia si ferma a 12.6Kg per la matrice da 25mm e a 12.4Kg per la matrice da 30mm quindi la tornitura delle due matrici combinate ha prodotto la bellezza di circa 8.2Kg di trucioli, che considerando la loro natura voluminosa è... una massa enorme di roba!
Prima:
Dopo:
Sì, il tornio è davvero una macchina meravigliosa....
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