domenica 9 dicembre 2012

Come costruire il telaio di un chopper / bobber / moto custom / special - Parte 6

Con la doppia culla che ospiterà il motore del chopper ormai piegata, è la volta di livellare la dima e le sue parti in movimento in tutte le direzioni, e impostarla accuratamente secondo le specifiche di progetto.

Questa è una di quelle cose in cui ognuno ha il suo modus operandi e i suoi "assi nella manica", dettati dall'esperienza e dagli strumenti di cui dispone. Maggiore sarà l'accuratezza che riuscirete ad ottenere dall'impostazione della dima, e maggiore sarà la verosimiglianza col progetto (in meccanica la perfezione non esiste...) del telaio che riuscirete a tirarne fuori, per cui come al solito prendetevela comoda, controllate sempre un paio di volte tutte le misure, non fatevi prendere dalla frenesia ma godetevi il momento come nella scena a rallentatore di un film, visualizzando già nella vostra testa quali saranno i prossimi passi che farete per completare il telaio del vostro chopper (Dio quanto adoro questi momenti!).
E quando dico di ripercorrere con l'immaginazione le operazioni che andrete ad effettuare, non lo dico con l'aura del finto guru new age, del maestro zen a buon mercato o del santone self-help improvvisato, della serie "visualizzate il vostro successo", ma semplicemente perchè ripercorrendo per step successivi nella vostra testa l'intero processo che pensate di effettuare, vi accorgerete di eventuali errori di progetto o di "deadlock" (ah-ha il mio spirito da ingegnere informatico che riemerge..) che potrebbero presentarsi, precludendovi l'avanzamento.

Alcuni degli strumenti che possono tornare utili per l'impostazione della dima sono un inclinometro digitale, con cui controllare l'inclinazione delle varie superfici, ma soprattutto quella del cannotto di sterzo rispetto all'orizzontale, che determina l'angolo di incidenza della vostra moto


..o il suo equivalente senza batterie, meno preciso ma sempre carico:


Al giorno d'oggi la tecnologia ci mette a disposizione strumenti fantastici, con precisioni che spesso non riusciamo nemmeno a sfruttare o di cui nemmeno abbiamo bisogno; calibri digitali, inclinometri digitali, micrometri digitali, goniometri digitali, righe ottiche... e tuttavia penso che sia importante saper utilizzare anche le proprie controparti "old school", perchè non si sa mai quando il vostro calibro digitale deciderà di piantarvi in asso, o quando vi entrerà un po' di emulsione nei visualizzatori del tornio o della fresa, e allora se non avrete pronto un "piano B", o dimestichezza sufficiente con i noni del tornio vi troverete in una situazione di stallo...

Altri strumenti utili sono squadre (combinate e a cappello), livelle, morsetti, posizionatori magnetici di saldatura, l'immancabile metro o flessometro a seconda del livello di sboronaggine di chi avete davanti e qualsiasi altra cosa che vi possa tornare utile per collocare nella giusta posizione dello spazio i vari segmenti mobili della dima (tutto questo ovviamente se avete una dima "universale", se invece vi siete fatti o fatti fare una dima fissa, tutte queste operazioni le avrete già svolte anticipatamente nel momento della realizzazione della dima stessa).


Adesso è il momento di sottoporre al riscontro con la dima la bontà del lavoro di piegatura fatto sui due tubi che comporrano la doppia culla e verificare che tutto si trovi esattamente dove dovrebbe essere



Nelle foto precedenti potete vedere il margine di sicurezza che è stato lasciato alle due estremità dei tubi, che dovranno essere rifilati da entrambi i lati e sagomati a dovere per andare a fondersi in un corpo unico col cannotto di sterzo.




2 commenti:

  1. Che bellezza .... pare la slitta di Babbo Natale :-P

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  2. francescoabra@yahoo.com18 gennaio 2013 alle ore 23:56

    ha perfettamente ragione riguardo al visualizzare prima i passaggi da fare, anche io faccio cosi mi studio mentalmente tutto nei particolari e scrivo due appunti con le misure e poi il resto viene da se.

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