giovedì 26 dicembre 2013

Come costruire un portapacchi da moto artigianale - Parte 3

A questo punto restano da fare i due lati lunghi del portapacchi; si comincia appuntando dei distanzialini su un lato di ognuna di altre 4 curve a 90°


..e appuntando poi l'altro lato alle estremità del pezzo dritto più lungo


un rapido controllo di planarità delle due facce


...e i due pezzi appena preparati possono essere appuntati a quelli visti nel post precedente


Ed eccolo finalmente qua, il portapacchi da moto completamente appuntato, pronto per essere saldato definitivamente:


Vai a: "Come costruire un portapacchi da moto artigianale - Parte 2"
Vai a: "Come costruire un portapacchi da moto artigianale - Parte 4"

sabato 21 dicembre 2013

Come costruire un portapacchi da moto artigianale - Parte 2

Definito il progetto del portapacchi, sebbene per una recondita nicchia del web io oramai sia "Mr. Piegatubi", a questo giro, considerata la particolare conformazione e configurazione di curve e controcurve strette del portapacchi, non userò la piegatubi (ci sono dei limiti fisici tra la distanza di una curva e la successiva che questo tipo di macchine impone qualora si desideri utilizzare un unico pezzo di tubo) ma bensì mi servirò di curve a 90° di commercio e spezzoni di tubo tagliati alla sega:


..che vengono quindi appuntati in posizione, a partire dalla prima curva...


e la seconda


due tronchetti di tubo in verticale


e via con la controcurva destra e sinistra


Tornare al punto 1, e ripetere identico per l'altro lato:



Vai a: "Come costruire un portapacchi da moto artigianale - Parte 1"
Vai a: "Come costruire un portapacchi da moto artigianale - Parte 3"

venerdì 13 dicembre 2013

Come costruire un portapacchi da moto artigianale - Parte 1

Vi ricordate di Antonio, il felice possessore della Guzzi V7 Classic per cui a suo tempo avevo fatto una coppia di borse rigide artigianali?

Bene, oltre ad essere un biker impavido, Antonio è anche un mirabolante animale da riproduzione, e l'arrivo del terzo figliolo ha reso necessaria l'espansione della pur rilevante capacità di carico delle due borse rigide con un ulteriore portapacchi.
Ovviamente per poter fare questo Antonio a dovuto chiedere il nulla osta alla casa madre, visto che questo genere di modifica trasforma a tutti gli effetti la sua moto Guzzi in un'Ape Piaggio... :D

Ovviamente sto scherzando, non ha dovuto chiedere il nulla osta, ed il portapacchi in realtà gli serve per portarci la borsa quando va a correre (rumors dicono che stia preparando la maratona di Roma...) e il terzo figliolo... no quello è nato sul serio, Antonio è veramente un mirabolante animale da riproduzione..

Fatto sta che c'era da fare 'sto portapacchi, per cui giù con un po' di misure, lunghezza...


larghezza...


....e interasse delle sbarre del portapacchi presistente a cui presumibilmente lo fisseremo


un po' di consueto brainstorming, altre misure della borsa ed il solito render senza troppe pretese del progetto di massima del portapacchi (mancano le staffe di fissagio), che sarà in acciaio inox lucidato a specchio:

mercoledì 31 luglio 2013

There are no prizes..

...nor shortcuts for those born under the sign of fatigue.

[Non ci sono premi nè scorciatoie per quelli nati sotto il segno della fatica].

Poco senso vero?
Bah, semplicemente inizio ad essere stanco del copione di un film già visto e rivisto troppe volte e mi andava di scriverlo da qualche parte...

Più avanti (forse) sarà tutto più chiaro, per ora buona notte a tutti...


domenica 14 luglio 2013

Modifica scarico Honda Hornet 600

Negli ultimi mesi sono successe talmente tante cose che non mi è stato veramente possibile mantenere aggiornato il blog come avrei voluto; vi spiegherò tutto più avanti con calma, adesso parliamo di moto, in particolare di una Honda Hornet 600 e dei suoi scarichi.


La foto sopra è stata scattata dal lato opposto, ma è sufficiente per intravedere il "problema" di questa moto, evidenziato dalla freccia rossa, ovvero un grosso (e fortemente antiestetico, ammettiamolo..) "siluro" pieno di materiale fonoassorbente che i gas di scarico devono attraversare prima di raggiungere il terminale.

Il proprietario di questa moto si era un po' stufato di vedere sempre questo missile agganciato da un lato della sua moto, ed ha visto bene di sganciare una volta per tutte questa bomba..

Prima di inziare a sporcarci le mani, è doveroso ricordare come sempre che questo tipo di modifiche non sono consentite per un uso stradale della moto, la quale dopo la modifica potrà essere utilizzata solamente in aree private, circuiti e via dicendo, le solite cose che conosciamo bene tutti.. ;) anche se in effetti la modifica è stata effettuata in maniera tale da consentire di  poter rimontare il "siluro" alla bisogna.

A onor del vero questo tipo di modifica sembrerebbe essere abbastanza comune tra i proprietari di questa Hornet, e sembra che venga effettuata in maniera piuttosto "intensiva" da diverso tempo da un francese, come si può leggere qui, mentre molti invece si limitano e tagliare, svuotare e ricucire il catalizzatore o a rimuovere il fonoassorbente e richiudere il siluro.

Ok, ora che abbiamo sistemato anche i nerd del web, partiamo con un paio di foto ravvicinate dello scarico 4 in 1 della Hornet



dove si può apprezzare il giro che effettua lo scarico ed il punto dove si inserisce la sonda lamba, che va svitata per poter tirar giù i collettori di scarico


L'impianto di scarico è sostenuto da due bulloni nella parte sottostante la moto, mentre sul davanti, anche se con un po' di fatica, è possibile svitare gli 8 dadi che tengono uniti collettori e cilindri senza dover smontare il radiatore.


Ecco quindi come si presenta il tutto una volta tolto dalla moto, guardate il giro che devono fare i gas di scarico per essere espulsi:



Oltre a scrivermi dediche simpatiche sui pezzi ed a svuotarmi il frigo di birra, gli amici (a volte) servono anche a far scorrere bene il lavoro, a fare due risate e soprattutto ad avere un secondo o terzo punto di vista su qualcosa, per cui dopo una breve pianificazione del punto migliore in cui tagliare lo scarico


un colpo di mola col disco da taglio e via, il siluro è staccato


ah e nel caso ve lo state chiedendo la risposta è no, non ho cancellato la scritta dal siluro, tuttora fa bella mostra di se esattamente dov'è stata fatta, quale ancestrale dipinto rupestre a  imperitura memoria delle altezze cui può elevarsi un nobile animo umano...

A questo punto è il momento di realizzare il maschio da inserire nella parte iniziale dello scarico, quella che va dai cilindri alla sonda lambda per intendersi, per cui anello di tubo di acciaio inox


un passaggio alla sega per tagliarne via una strisciolina, ed il pezzo è pronto per essere inserito e appuntato in posizione


Ora però per poter far sì che la parte di scarico che abbiamo tagliato si possa inserire nuovamente sul maschio appena realizzato, è necessario rimuovere con una smerigliatrice assiale, trapano, lima tonda o qualsiasi altro attrezzo il vosto grado di pazienza vi suggerisca di utilizzare, la parte di cordone di saldatura dello scarico originale penetrata all'interno del tubo, ben visibile nelle foto sottostanti:



Il risultato finale dovrebbe essere qualcosa di simile a questo:


dove come si può vedere bene come la luce dell'intero diametro interno del tubo sia stata ristabilita, e questo sia pertanto libero di scorrere sul maschio e di essere bloccato in posizione mediante fascetta metallica di acciaio inox.

E fino a qui non abbiamo fatto altro che tagliare via e rendere rimontabile lo scarico così com'era in origine, in effetti il lavoro vero e proprio di modifica inizia ora, con la realizzazione della prima curva, di per sé non particolarmente complicata


che viene quindi testata sul maschio


e con la fascetta che poi la manterrà in posizione


D'ora in avanti si tratta di rimontare provvisoriamente i collettori sulla moto e dare alla prima curva l'angolazione desiderata, segnarla, e procedere in maniera analoga con le curve successive, secondo quello che vi suggerisce la posizione del vostro terminale, l'estro, la fantasia, o il numero di birre bevute, come nel caso del mio aiutante, cui a questo giro va riconosciuto tutto il merito di aver ideato la seguente configurazione:


Una volta aggiunta un'altra curva e con ogni probabilità anche un pezzo di raccordo di tubo, è possibile ricongiungersi col terminale




ed ecco come si presenta la moto a lavoro ultimato, una volta rimontate fascette, sonda lambda (ricordatevela..) e tutto il resto:


Voilà, niente più supposta sotto la moto..

Nel filmato sottostante potete anche provare ad apprezzare, o meglio, ad immaginare un po' il sound della moto dopo la modifica, perchè è stato girato col telefonino ed ovviamente l'audio lascia un po' a desiderare, ma tuttavia potrebbe tornare e utile a qualcuno per farsi un'idea di come potrebbe essere grossomodo una volta tolto il siluro di materiale fonoassorbente:




martedì 23 aprile 2013

Vi presento...

FLORIANO!
Chi è Floriano?
Floriano è il Fiorino a metano!



Non lo so, saranno i bomboloni a vista (che quando voglio fare il figo spaccio per bombole di NOS) o gli sportellini stile saloon invece della classica ribaltina (omologati a libretto signori!), che contribuiscono al suo "look" unico e inconfondibile, fatto sta che è un gran mezzo, c'ho caricato roba che la gente quanto mi vedeva arrivare a caricare mi diceva: "ma la metti lì?" - e ridevano - salvo poi doversi ricredere quando io e Floriano ripartivamo felici e di buon passo.. (ora non esageriamo via, ripartivamo, e un pieno mi costa 14-15 euro e a me questo basta..)

Floriano però ha un problema (uno solo? direte voi.. :D ): non è proprio di primo pelo, e qualche acciacco ce l'ha...
L'ultimo inconveniente risale proprio a ieri sera, quando sono andato ad aprire il cofano per fare metano e.. PAM!


mascherina del radiatore in terra...

Questo il problema, questa invece è la soluzione...


Cosa sono? Sono delle rampe in alluminio per disabili, un lavoro di saldatura da cui mi è avanzato uno spezzone di alluminio che capita proprio a fagiolo per fare questo lavoro di alto tuning automobilistico...


Iniziamo a piegarlo con l'aiuto di queste pinze speciali:


e dell'immancabile FM1, ovvero la "Fottuta Mazzetta da 1Kg", fino ad ottenere la prima piega


marchiamo la seconda linea di piegatura...


scantoniamo lo spigolo in alto


..e completiamo la piega


Ah giusto per la cronaca, e per rendere informativo questo post, quando si fanno lavori di lattoneria su lamiere piegate come questa, siano esse di alluminio o di ferro, sarebbe buona regola utilizzare una matita e non il graffietto per tracciare le linee di piegatura, perchè il graffio in componenti sollecitati potrebbe ingenerare una crepa e la rottura del pezzo in opera, ma in questo caso come potete ben vedere non mi sono fatto troppi di questi problemi...

Ripetiamo la procedura dall'altro lato, e verifichiamo la corrispondenza con la mascherina del radiatore rotta:


Pieghiamo l'ultimo lato, e si può procedere col primo "test fitting" su Floriano:


la mascherina calza a pennello, va però bombata un minimo, e restano da praticare gli scassi nella piega inferiore, come potete vedere dalla foto sottostante.. ma ehi! Cosa vedo laggiù in fondo? La FM1 che fa capolino con la sua consueta mania di protagonismo...


La mascherina a questo punto è grossomodo ultimata, resta però da trovare il sistema per far arrivare l'aria al radiatore e conferire alla mascherina un look un po' più... bad ass!


L'aiuto di un taglio plasma manuale,  lima e olio di gomito e la mascherina è pronta..


Come dite? Nella foto la mascherina è girata al contrario? Ok, lo confesso mi sono accorto che non avevo scattato una foto alla mascherina dal lato giusto solo quando oramai era già stata rimontata, per cui vi beccate direttamente Bad-Ass Floriano!




Sì, lo so che rimane sempre un candido, pacifico e inoffensivo Fiorino bianco, ma iniziate a pensare l'effetto che farà la mascherina quando Floriano sarà stato tutto ridipinto di nero (con le fiamme naturalmente...) con paraurti e rollbar cromati... allora la scritta non sarà più così un ossimoro...

o no?!?!

Alla prossima gente, e e siete appassionati del genere e vi capita l'occasione, provate il tuning artigianale, scoprirete come sia molto più divertente, soddisfacente e unico che montare un pezzo come tanti altri comprato su un qualche catalogo online...