sabato 24 novembre 2012

Recensione saldatrice TIGMIG NexTig NX 250 - Parte 3

Nella parte 1 di questa recensione sulla saldatrice TIGMIG NexTig NX 250 abbiamo visto un po' di caratteristiche generali della saldatrice in questione, oltre ad una carrellata sugli accessori con cui viene fornita; nella parte 2 invece è stata la volta dei test sul campo, con saldature su acciaio al carbonio con e senza materiale d'apporto, e su alluminio. Per rendere veramente completa la recensione resta da affrontare un tema forse non troppo rilevante per gli hobbisti o comunque tutti coloro che non derivano il loro sostentamento mensile dall'efficienza dei propri attrezzi, ma che invece riveste particolare importanza per i professionisti, ovverosia l'assistenza clienti.

Ho avuto modo di testarla personalmente sia per la storia dello spinotto del pedale da sostituire di cui vi ho parlato nella parte 1, sia per un problema (presunto, leggete fino in fondo e capirete..) sulla saldatrice.

Questo è quello che mi è successo: dopo aver attaccato la saldatrice alla corrente per il primo test, una rapida occhiata ai vari settaggi, vado a premere il pulsante sulla torcia per innescare l'arco e.. niente. Attimi di sgomento, riprovo, niente, alla fine dopo un po' di prove riesco ad accenderlo ma solo con l'innesco a striscio. Ricontrollo l'apposito selettore per vedere che per caso non sia impostato sull'innesco a striscio invece che su quello ad alta frequenza ma niente, si trova al posto giusto. Mi sorge il sospetto che forse semplicemente l'interruttore è stato montato al contrario (ehi non prendetemi per scemo, è più frequente di quanto si pensi... a casa mia avevano montato al contrario i termostati del riscaldamento, per cui la prima volta che arrivò l'inverno quello "vero" aivoglia te ad alzare la temperatura... il riscaldamento non partiva mai, perchè in realtà la stavamo abbassando!) ma niente da fare, anche nell'altra posizione solito comportamento.
Senza perdermi d'animo decido di aprire la saldatrice per controllare che tutto sia a posto; inizio ad ispezionare ma mi sembra tutto in ordine, tutti i cavi arrotolati per bene, e i contatti attaccati.



A questo punto mi decido a prendere in mano il manuale e a vedere nell'apposita sezione di risoluzione problemi da cosa potrebbe essere causato questo comportamento anomalo.
L'ipotesi più plausibile mi sembra essere quella di un'errata regolazione del gap dell'alta frequenza (magari col trasporto s'è spostato qualcosa...), per cui mi armo di spessimetro, e inizio a fare varie prove di saldatura allargando e stringendo ai due estremi dell'intervallo di valori accettabili indicato nel manuale le "puntine" dell'alta frequenza, che per la cronaca si trovano sul lato sinistro-avanti della saldatrice, guardandola da davanti.
Sono quelle due linguette cerchiate di rosso nella foto sottostante (scattata dalla destra della saldatrice):


questa invece una foto più ravvicinata scattata da sinistra, meno sfocata anche:



Dopo aver provato tutte le combinazioni possibili e immaginabili mi convinco che l'unica spiegazione possibile è che la scheda dell'alta frequenza sia difettosa, per cui mi metto l'animo in pace (si fa per dire..) e aspetto la mattina seguente per chiamare l'assistenza.

Anche dal confronto con l'assistenza giungiamo alla stessa conclusione, la nota dolente però è che non hanno disponibile subito il pezzo di ricambio a magazzino, per cui ci sarebbe da aspettare un po'. Visto che la mia saldatrice è nuova immacolata, ci accordiamo per la sostituzione di tutta la saldatrice.
Rincuorato la sera stessa rimetto la saldatrice nel suo imballo originale, insieme alla torcia e tutto il resto, e il giorno dopo mi fiondo dal corriere per rispedirla alla ditta.
Passato qualche giorno mi informano che hanno ricevuto la saldatrice e che mi hanno spedito la sostituta, che infatti dopo poco puntualmente arriva.
E qui viene la parte interessante della storia: lo scatolone dall'esterno non presentava segni di danneggiamento evidenti (non era nuovo, era già stato aperto e richiuso svariate volte e aveva già viaggiato un bel po'..), segni che invece, ahimè, erano ben presenti sul suo contenuto:




Per una volta mi sono dovuto trovare daccordo col mio capo, che, dopo aver avuto un'esperienza simile con un corriere (ci avevano scaricato delle lamiere praticamente inutilizzabili da quanto le avevano battute) disse (o meglio, urlò al malcapitato): "perchè è vero che lavoro non c'è, ma è anche vero che tanta gente non dovrebbe lavorà!"
Provo ad aprirla per vedere se tante le volte all'interno fosse rimasto tutto integro, e mi ritrovo tra le mani questo cilindretto verde che ho supposto essere un condensatore (via, non siate impietosi, non mi fate ripetere un'altra volta che di elettronica non ci capisco niente..):


Il giorno seguente ritelefono in ditta e racconto l'accaduto, dall'altro capo della cornetta mi domandano se la saldatrice fosse stata scaricata su un pancale, cosa che non era avvenuta, e che fece andare su tutte le furie il mio interlocutore, dato che tutte queste macchine, viste le dimensioni e il peso,  esige che viaggino sempre su pallet. Continuando la discussione viene fuori che nel frattempo avevano testato la mia saldatrice precedente, e che era risultato tutto a posto, per cui, un po' sgomento, riattacco la cornetta con la curiosità di riprovare la mia macchina precedente, che mi avrebbero rispedito in sostituzione di questa che il corriere aveva gentilmente battezzato con un transpallett (ho visto muovere pancali a sufficienza da essere in grado di riconoscere una "paga" da forca di transpallett...)
Repetita juvant: rispedisco la saldatrice, aspetto la sostituta - che per inciso stavolta viene scaricata sul doveroso mini-pallett e trasportata in guanti bianchi.. - un'occhiata stavolta un po' più lunga ai vari settaggi e.. funziona tutto.
Questo è quanto era successo: per qualche strano motivo ero convinto che l'intervallo di regolazione del pre-gas della macchina andasse da 1 a 5 secondi, e non da 1 a 10 come è in realtà, per cui avevo impostato il selettore grossomodo a metà e quando provavo a saldare mi aspettavo quindi di veder partire l'arco dopo un paio di secondi, mentre invece sarebbe partito dopo 5 secondi, un'infinità!
E' incredibile come il cervello, una volta che si aspetta una determinata reazione, ci renda ciechi di fronte all'ovvio; sarebbe bastato che avessi ricontrollato l'impostazione del pre-gas per rendermi conto di quanto fossi stato stato fesso, ma - complice anche il fatto della non prorio facile accessibilità alla saldatrice, che avevo messo in fondo al carrello (ah detto per inciso niente è di facile accessibilità nel mio garage, che sta per esplodere..) - non ho nemmeno preso in considerazione l'ipotesi, mi aspettavo di veder partire l'arco dopo qualche isante come ho sempre fatto, questo non avveniva, per cui doveva esserci qualcosa che non andava nella macchina, semplice no?
Un classico caso di elefante rosa in mezzo alla stanza...
Il bilancio di tutta questa avventura è che ho perso un sacco di tempo e soldi stando dietro a corrieri e spedizioni, ho fatto la figura del pirla davanti alla ditta che commercializza la macchina e a tutti voi che mi leggete, ma ovviamente si è trattato di un sacrificio calcolato solo per poter testare l'assistenza clienti.. (certo certo...)
Adesso però smettetela di darmi del c*glione e ricomponetevi, che ci sono le conclusioni..

Conclusioni


Tirando le somme ritengo che la TigMig NexTig NX 250 sia una buona macchina con tutta la versatilità che una saldatrice tig in AC/DC può offrire (basta cambiare bacchetta d'apporto e siete pronti a saldare ferro, acciaio inox, alluminio,.. senza dover cambiare filo o gas di protezione).
Se cercate ancora più versatilità, con qualche centinaio di euro in più la stessa ditta commercializza la NX 300, una multifunzione che integra anche la funzione di taglio plasma; sulla carta le specifiche non sono male, molto simili alla NX250, tranne mi sembra di ricordare un po' meno duty cycle e qualche altro dettaglio; io per vari motivi alla fine ho preferito scegliere di prendere una macchina dedicata alla sola saldatura a tig, tuttavia se non avete il taglio plasma e volete togliervi lo sfizio anche di quello insieme al tig e senza spendere una follia, la ritengo un valido acquisto, anche se non ho avuto modo di testarla personalmente. In effetti sarei curioso di provare le reali prestazioni del taglio plasma di questa multifunzione, vedere come si comporta e se riesce a combinare con successo le differenti funzioni, senza essere una specie di "Frankenstein" come le combinate tornio-fresatrice, che dopo poco fanno rimpiangere di non aver preso due macchine separate... Mi incuriosisce anche il Powercut NX 830, un taglio plasma trifase che le specifiche danno in grado di tagliare fino a 32mm, da un po' mi ronza nel cervello l'idea di utilizzarlo come generatore per un taglio plasma a CNC che vorrei costruirmi, per cui se avete notizie al riguardo e avete voglia di postare il vostro contributo, fatevi pure avanti...
Tornando al discorso saldatrici a tig, se ne avete la possibilità e state cercando la qualità assoluta, prendetevi una Fronius, se cercate il brand prendetevi una Miller, se invece non riuscite a giustificare la spesa di certe cifre e cercate una saldatrice a tig "definitiva", che non vi faccia solo venire la voglia di cambiarla dopo qualche tempo, la NX 250 è senza dubbio un ottimo acquisto. Offre tutte le funzionalità che a mio parere si devono trovare in una saldatrice a tig del giorno d'oggi, tutte facilmente e rapidamente accessibili grazie ai selettori analogici, senza bisogno di dover navigare nei vari sottomenù dei display digitali, che, detto per inciso, spesso finiscono per non essere nemmeno utilizzati dal tipo di utenza media di una saldatrice del genere (senza offesa per nessuno, beninteso!), se non ci credete fatevi un giro tra 4-5 professionisti delle vostra zona, guardate che macchine utilizzano, e fategli qualche domanda alto-alto su qualche regolazione: la mia scommessa è che su 6 aziende di svariata estrazione, un paio avranno macchine antidiluviane, le altre quattro avranno macchine moderne e costose delle quali tre utilizzano su base regolare solo un quinto di tutte le funzioni disponibili, e se siete fortunati in una forse troverete qualcuno in grado dirvi a cosa servono tutte quelle lucette sul panello di comando e che magari ogni tanto le usa anche...
Per come la vedo io nella sua fascia di prezzo ad oggi in Italia la NX 250 non ha rivali diretti, vale quello che costa e fa quello per cui costa, poi parafrasando quello che dicevo nel settimo dei miei "I 10 comandamenti su come saldare il telaio di un chopper / bobber / moto custom" dove affermavo che non è il processo utilizzato a fare la qualità della saldatura, ma il saldatore, anche per le macchine vale - fino a un certo punto - la stessa storia; con tutte le varie differenze tra le due macchine, se vi faccio vedere una saldatura, bella o brutta che sia, fatta da me con una Fronius MagicWave 1700 e una fatta sempra da me con la TigMig NX 250, non credo che riuscireste a distinguere quale delle due è stata fatta con una macchina e quale con l'altra.
Una delle mie oramai famose "regole del ferro" (ok, famose solo tra i miei pù "intimi", voi non le conoscete perchè non le ho mai pubblicate sul blog, un giorno forse mi deciderò a farlo..) recita che "il cattivo artigiano incolpa sempre le sue macchine"; date un tornio ad un tornitore e lui in qualche saprà tirarvi fuori dei buoni pezzi, magari lamentandosi, ma lo farà, date una saldatrice ad un saldatore e lui saprà tirarvi fuori delle buone saldature (non ci dimentichiamo mai che fino a qualche anno fa le saldatrici digitali a inverter di oggi erano roba da Star Trek..).
Per quanto riguarda il servizio assistenza che altro devo aggiungere, mi hanno sostituito una saldatrice che era buona con un'altra nuova che il corriere ha fracassato (firmate sempre con riserva la ricevuta del corriere per questo genere di pacchi!), per poi riprendersi quella rotta e ridarmi la mia che andava bene, e senza darmi dell'idiota o... del cattivo artigiano, come del resto ero stato a tutti gli effetti ("chi è senza peccato.." diceva un tale - e quel tale la sapeva lunga) senza addebitarmi niente se non ovviamente le spese che ho dovuto sostenere per spedire i vari pacchi a spasso per l'Italia, il tutto in tempi perfettamente in linea - se non più rapidi - di quelli che ho avuto modo di sperimentare con macchine di marche più "blasonate" e - di conseguenza - costose.

E dopo questa lunga recensione, che come al solito mi ha portato via più tempo, spazio ed energie del previsto, è ora di smetterla di scrivere e di rimettersi a piegare tubi, che c'è da dotare di doppia culla inferiore la parte superiore del telaio del mio bobber, ormai pronta..


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domenica 11 novembre 2012

Recensione saldatrice TIGMIG NexTig NX 250 - Parte 2

Nella parte 1 di questa recensione ci eravamo lasciati con la promessa di terminare in questa seconda parte le mie "dissertazioni teoriche", per poi procedere con i test e le conclusioni, ma dato che l'argomento mi occuperà più spazio del previsto (leggi: mi ci vorrà almeno un altro post..), per rendere il tutto più movimentato ho deciso di dare spazio subito ai test, per lasciare in fondo il resto delle valutazioni e le conclusioni finali.
Abbassate quindi la maschera gente, che stiamo per fare un po' di scintille..


Test di saldatura su acciaio al carbonio (ferro)


Cominciamo la serie di test con qualche saldatura su acciaio al carbonio, partendo da un classico, la saldatura senza materiale di apporto di due tubi 20x20x2mm a 45°, non prima ovviamente di averli ripuliti bene dalla calamina, secondo quanto prescritto dal terzo de "I 10 comandamenti su come saldare il telaio di un chopper / bobber / moto custom"


ecco i due spezzoni di tubo dopo che sono stati appuntati dai due lati, pronti per essere saldati


ed ecco la saldatura risultante:


Questa è una di quelle che io amo definire "saldature cosmetiche", ovvero saldature cui non sono richieste caratteristiche strutturali di tenuta particolarmente elevate, ma che hanno tra i propri requisiti fondamentali quello di essere minimamente invasive ed esteticamente appaganti.
Nell'introduzione di questo tipo di saldatura ho parlato di "classico" perchè nel settore dell'arredamento queste saldature la fanno da padrone, sia per quanto riguarda componenti di arredo in ferro verniciato che a maggior ragione per quelli in acciaio inox lucidato (anche il tubo quadro 20x20 è un classico, anche se di solito si preferisce prenderlo già decapato per non dover stare a pulirlo, ma io sono un poveretto...:D )
Ahh, ricordo ancora uno dei miei primi giorni di lavoro nell'azienda per cui lavoro ora... C'erano da saldare a TIG dei bordi in tubolare a delle isole per una catena di negozi di abbigliamento piuttosto famosa, il mio capo mi porta al banco, mi spiega brevemente il lavoro da fare e se ne va ad occuparsi di qualcos'altro.
Dopo poco torna a controllare il mio operato; io nel frattempo avevo preso dalla scatola un paio di bacchette di metallo d'apporto e fatto un paio di cordoni a TIG con tutti i sacri crismi. Mi guarda, guarda le saldature, mi riguarda e mi fa: "queste l'hai fatte a filo". Ed io, con ingenua convinzione: "nono, a TIG!". Al che, vedendolo interdetto, capii che c'era qualcosa che non andava, e tutto mi fu più chiaro quando proseguì: "se gli dovevi dare la bacchetta, tanto valeva farle a filo." E ancora, mentre se ne stava andando via: "vedi Nero, la meccanica è diversa dall'arredamento."
Qualche giorno dopo poi ci sarebbe stato da saldare a TIG dei ganci ad una piastrina di ferro, ed era indispensabile che la saldatura non passasse dall'altro lato... potete immaginare che altro shock fosse stato per me, che ero sempre stato abituato a pensare che una saldatura dovesse avere in ogni caso l'obbiettivo del 100% di penetrazione...

Tornando a noi, ecco un paio di prove con bacchetta d'apporto su giunti a T a parziale penetrazione, senza preparazione dei lembi:




Ovviamente la bicicletta non c'entra niente, è di un amico che me l'ha lasciata per sistemargli il sellino (ciao Ugo, come puoi ben vedere ancora non l'ho sistemata.. )


Test di saldatura su alluminio


Ci siamo gente, siamo arrivati la domanda da un milione di dollari che tutti gli indecisi che stanno per saltare lo steccato prima o poi si fanno: "ma questa saldatrice sarà in grado di saldare l'alluminio???" Oramai sapete tutti come la penso sull'alluminio, è divertente da lavorare (l'asportazione truciolo è una vera pacchia) ma per i motivi esposti nel post linkato sopra mi capita di lavorarlo molto raramente, e ancor più raramente mi capita di avere la necessità di saldarlo. Anche a lavoro non lo lavoriamo praticamente mai e tuttavia una delle prime cose che i "bikers" ti chiedono quando viene fuori che saldi e che costruisci componenti per le moto è sempre "saldi anche l'alluminio?", per cui ho voluto prendere una saldatrice che fosse in grado di saldarlo.
Questo è un campione di saldatura su lamiera di alluminio da 20/10 di spessore:


un cordone in vicinanza del bordo per vedere se l'arco era sufficientemente concentrato e focalizzato da non mangiarselo via:


(se osservate bene all'inizio del cordone un pelo di materiale dal bordo in effetti è stato "mangiato"; un errore cui ho compensato istintivamente spostando leggermente verso il basso la torcia, per poi riavvicinarmi al bordo nella parte finale del cordone, da cui l'aspetto leggermente "serpentiforme" del cordone stesso - ehi ve l'ho detto che non lo saldo mai, e l'alluminio si comporta diversamente dagli acciai... quante cose si possono capire da un banale cordolo di saldatura eh? :D )

Un cordone su lamiera lucida di alluminio da 10/10:


e per finire un giunto a T tra due scarti di spessore differente:


Se siete stati attenti nelle puntate precedenti, da questo cordone si possono capire un paio di cose: la prima, ovvia, è che sono mancino; si vede come il cordone sia stato tirato da sinistra a destra, mentre la seconda è che questo, come del resto anche tutti i test precedenti, siano stati fatti senza l'ausilio del pedale; si vede infatti come il bagno di fusione si sia allargato nella parte finale del cordone di saldatura, nonstante questo sia lungo soltanto una 50ina di millimetri scarsi. Se avete l'esigenza o l'intenzione di saldare molto alluminio e state valutando l'acquisto di questa o di un'altra saldatrice che offre questa possibilità, vi consiglierei vivamente di acquistare insieme anche il pedale (se li prendete insieme almeno potete "tirare" un po' sul prezzo ;) ), perchè l'effetto di riscaldamento del pezzo ed il conseguente allargamento del bagno di fusione su questo materiale è decisamente evidente, in particolar modo sugli spessori "generosi" (che richiedono quindi correnti di saldatura più elevate) e per i cordoni lunghi.

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giovedì 1 novembre 2012

Recensione saldatrice TIGMIG NexTig NX 250 - Parte 1

Dopo la pubblicazione dei miei 10 comandamenti su come saldare il telaio di un chopper / bobber / moto custom  devo dire che in effetti ricevo molte meno email di domande sull'argomento saldatura, o meglio, le domande sono virate dal "ma per saldare il telaio di una moto come..." a "ma per saldare il telaio di una moto quale macchina...".
Per la mia pigrizia di dover riscrivere ogni volta le solite risposte quindi, che poi per motivi di tempo alla fine rimangono per forza di cose incomplete, mi sono messo l'animo in pace e mi sono deciso a scrivere quella che si appresta ad essere una lunga ed accurata recensione della saldatrice a TIG che uso io in garage. Si tratta della macchina che ho utilizzato ad esempio per saldare le borse rigide artigianali da moto in metallo per la Guzzi V7 Classic di Antonio (beh, almeno fino a quando non ho finito l'Argon di domenica sera, e ho dovutoquindi  terminare il lavoro con la saldatrice a filo...), e che sto utilizzando per saldare alcune parti del telaio della moto che mi sto costruendo.
Questa è una macchina che ciclicamente continua a riemergere nei topic dei forum che trattano in qualche modo dell'argomento saldatura in maniera diretta o indiretta, per cui vi dico da subito - per tutti coloro che non fossero appassionati dell'argomento - che, dato che questo post si pone anche l'obbiettivo di rispondere a quelle che sono le domande più ricorrenti su tali forum, la cosa richiederà un po' di tempo, ovverosia, per essere sufficientemente esauriente, presumibilmente un paio di post, passati i quali torneremo a piegare tubi per realizzare la doppia culla del telaio del chopper, e lì ci sarà da divertirsi...
Ah, prima di iniziare, gli americani, che sono molto più "generosi" di noi nello scrivere recensioni dettagliate gratuite per la "community" su praticamente qualsiasi cosa (in Italia si trovano quasi solo recensioni di cellulari... e sono stato anche bravo, non ho usato il più dispregiativo termine "telefonini") e che su queste cose sono attentissimi, ci insegnano che ci vuole il doveroso disclaimer, in cui si dice che "tutti i marchi citati sono di proprietà delle rispettive aziende e bla-bla-bla...". Ecco, questo, fate conto che ci sia scritto tutto per benino, poi se vi interessa nel dettaglio lo potete andare a cercare su Goggle e senz'altro troverete qualcosa di fatto meglio dal punto di vista legale di quello che potrei fare io...
Dovrei anche dirvi che "le opinioni espresse sono esclusivamente quelle dell'autore e non riflettono assolutamente un giudizio di merito sull'effettivo valore dell'oggetto e bla-bla-bla..." e che quindi i giudizi e le considerazioni - positivi o negativi che siano - che troverete nel testo, sono esclusivamente il frutto di quelle che sono state le mie esperienze con questa e con saldatrici di altre marche, che per forza di cose potranno differire dalle vostre anche solo per il fatto di essere individui differenti con "mani" differenti...
Per finire credo che sia superfluo dirvi che non prendo un euro per scrivere 'sta roba, come non prendo un euro per scrivere gli altri post del resto (vi siete mai accorti che qui intorno non c'è traccia di ads o di pubblicità? questo perchè voglio mantenere il blog "pulito", e sentirmi libero di dire quello che mi va senza condizionamenti esterni di alcun genere..), e che anzi mi costa un discreto quantitativo di tempo e fatica, tra foto, testi, editing e quant'altro, mandare avanti tutta la baracca (ehi, qui si tratta di un "one man show", dove i pezzi e persino buona parte dell'attrezzatura sono fatti tutti a mano dal sottoscritto con mezzi, macchinari e spazi piuttosto limitati, secondo quello che è - a mio giudizio - il vero spirito originario di tutto il movimento, non ordinando i componenti da un catalogo sbrilluccicoso per poi assemblarli e farne una "theme bike" come si vede da qualche parte - fine della parentesi polemica), quindi non sono certo qui a fare pubblicità alla TIGMIG o alla Miller, o alla Fronius o alla Kemppi o a nessuno degli altri marchi citati più avanti.
Iniziamo...


La saldatrice


Per chi non la conoscesse, la NexTig NX 250 è una saldatrice TIG AC/DC pulsata di importazione, venduta in Italia sotto il marchio TIGMIG.
E' una macchina che oramai uso da quasi un annetto, e su cui avevo messo gli occhi addosso da un bel po' di tempo, ancor più dopo aver visto i risultati di questa specie di "test comparativo" tra la sua sorella multifunzione, venduta negli Stati Uniti sotto il marchio Everlast, e una Miller Dynasty 200 DX, marchio certamente ben più noto nel campo dei generatori per la saldatura.
Qui potete trovare un altro interessante filmatino su come saldare lattine di soda con la NX 250, utile anche per inziare a familiarizzare con un po' di numerelli dei vari settaggi, per chi fosse del tutto a digiuno di questa roba...

Arrivata finalmente anche in Italia decido di comprarla, insieme al pedale e all'unità di raffreddamento.

Eccola qua, la NexTig NX 250 fresca di disimballaggio:


il pannello di controllo:


i connettori elettrici positivo, negativo, l'uscita del gas e lo spinotto per la torcia/pedale:


Le specifiche dettagliate della saldatrice le potete trovare sul sito del produttore, le uniche due cose su cui vorrei far porre l'attenzione sono l'intervallo di regolazione della frequenza di pulsazione (da 0.2 a 20Hz per la modalità "Low Pulse" e da 20 a 500Hz per la modalità "High pulse") e quello della frequenza dell'onda in corrente alternata (da 20 a 250Hz). Questo perchè è difficile trovare un pulser ad alta frequenza su saldatrici in questa categoria di prezzo, girovagando online se ne trovano molte (alcune peraltro del tutto identiche nell'aspetto esteriore alla NX 250) che però non superano i 20Hz come frequenza massima di pulsazione. Discorso analogo vale per la frequenza della corrente alternata.
Ora a onor del vero bisogna dire che la frequenza di pulsazione può non essere considerata un parametro così importante, tuttavia visto che a casa avevo sempre saldato con generatori senza pulser, una volta che mi sono deciso a comprare una macchina pulsata, al giorno d'oggi aveva poco senso prenderne una che non superasse i 20Hz di frequenza, visto e considerato poi che quando uso il pulsato generalmente lo uso a frequenze intorno a 120Hz - oppure non lo uso per niente.
Se guardate attentamente la prima foto noterete come saldatrice venga fornita senza spina; sta a voi o all'elettricista effettuare il cablaggio con una spina opportuna (operazione peraltro piuttosto semplice); io per stare tranquillo ho montato una bella spina da 32A/220V, una di quelle blu per intendersi. Presumibilmente a detta di qualcuno sarebbe stata sufficiente anche solo una spina da 16A, ma visto che di elettricità ci capisco ben poco e oramai ero a dover risistemare l'impianto del garage, ho preferito andare sul sicuro..




La torcia


La torcia fornita di serie è una WP-18 raffreddata ad acqua, una scelta condivisibile visto che la macchina raggiunge i 250A. 


Personalmente ho un debole per le torce di dimensioni ridotte, per quanto riguarda le raffreddate ad aria ad esempio, spesso mi sono ritrovato a utilizzare una WP-9 al posto della più robusta e diffusa WP-26, e non nascondo di averle anche tirato il collo in più di un'occasione, portandola un bel po' in su con gli Ampere..
Ad ogni modo sembra che la WP-26 per le raffreddate ad aria, e la WP-18 per le raffreddate ad acqua, siano diventate un po' lo standard di mercato per questo genere di saldatrici (che peralto utlizzano gli stessi consumabili), per cui per ora sto ancora utilizzando questa, vediamo se più avanti mi prenderò anche una WP-20 da 250A.
Il sistema di raffreddamento rende un po' più rigido l'insieme dei cavi, per cui se non avete mai saldato prima con una torcia raffreddata ad acqua, ed avete l'abitudine o il vezzo di far fare ai cavi "giri strani" intorno al braccio come il sottoscritto, all'inizio vi sentirete un pelo più "costretti" nei movimenti, ma niente a cui non ci si abitui con un po' di pratica. A lavoro il TIG lo utilizziamo principalmente per saldature nel settore dell'arredamento, per cui, nonostante la disponibilità di macchine di una discreta potenza, difficilmente capita di superare i 120-130A e quindi le torce sono tutte raffreddate ad aria. Oltretutto la maggior parte delle volte mi capita di utilizzare una Fronius che ha un insieme cavi torcia molto morbido e flessibile, e quindi potete capire come possa essere un po' "viziato" al riguardo...


L'unità di raffreddamento


Avere una torcia raffreddata ad acqua presuppone anche di avere un dispositivo in grado di far circolare il liquido e raffreddarlo, un cooler appunto. In sè per sè l'aggeggio non è niente di fantascientifico, al punto che molti se lo costruiscono da soli in casa con una tanica, una pompa, una ventola e poco più. Io stavolta non avevo voglia di intraprendere anche questa ennesima avventura di fai da te (tra ponte alzamoto, piegatubi, dima e compagnia bella se continuo a costruirmi da solo tutta l'attrezzatura non finirò mai il mio chopper...) , e quindi me ne sono fatto mandare uno già pronto insieme alla saldatrice.
Ecco qualche foto dell'unità, capace di contenere fino a 9l di acqua, stando a quello che c'è scritto sulle specifiche:




Il colore rosso analogo a quello dell'altra linea di saldatrici TIGMIG (che potremmo definire "antecedente" alle NexTig) rivela che non è un'unità nata specificatamente per queste macchine, ma questo non è affatto un problema se non di carattere puramente estetico se l'aggeggio fa il suo dovere; alla fine avrei potuto benissimo anche prendere un cooler di un'altra marca...

Mi ha fatto piacere trovare qualche piccola goccia di acqua all'interno del serbatoio; l'unità era imballata a dovere ed evidentemente nuova, per cui ho interpretato la cosa come un segnale positivo del fatto che l'unità fosse stata testata prima di spedirmela per vedere se funzionasse senza problemi e se fosse in grado di far circolare l'acqua, cosa che puntualmente si è verificata senza alcun problema.


Il cooler viene fornito completo di nottolini e fascette stringitubo metalliche, quindi niente corsa dal brico più vicino prima della chisura quando vi accorgete che non avete più fascette per bloccare tutti i vari tubi per poter provare la saldatrice nuova...



I consumabili


Nella scatola in cui è contenuta la torcia si trova anche una confezione di consumabili: 3 ugelli ceramici (5, 6 e 7) , 1 ugello portacorrente, 3 pinze portaelettrodo, 1 cappuccetto lungo e 1 corto; diciamo nella media delle quantità che vengono incluse di solito (quando vengono fornite). 


Non mi sarebbe dispiaciuto trovarci tirato dentro anche un elettrodo, in modo tale da mettere in condizione di saldare subito un utente che è alla sua prima saldatrice TIG, e che ancora non dispone di una buona scorta di elettrodi e di consumabili in genere. Capisco che trattandosi di una saldatrice in AC/DC magari ci sarebbe stato il problema di decidere se mettere un elettrodo in tungsteno puro per l'AC o uno contenente anche elementi di lega, e che i toriati avrebbero potuto presentare grattacapi legali per via della loro leggera radioattività, però magari un elettrodo da 2mm al 1.5% di ossido di lantanio, che rappresenta un buon elettrodo "all-around" (AC/DC), senza nemmeno il problema della radioattività, avrebbe potuto essere un buon punto di partenza da cui iniziare, per poi lasciare all'eventuale utente neofita l'incombenza di sperimentare anche altri tipi di elettrodi man mano che acquisisce esperienza e confidenza con la macchina e la saldatura a TIG in genere.
Ovviamente tutto questo non presenta un problema per i professionisti o gli hobbisti "avanzati".


Il pedale


La possibilità di regolare l'intensità di corrente - e quindi in ultima analisi l'apporto termico - da fornire al bagno di fusione in fase di saldatura è uno dei motivi che rendono la saldatura a TIG così precisa e puntuale nel controllo del bagno di fusione e della zona termicamente alterata, e una delle ragioni per cui sono un amante del pedale. Devo dire che dalle mie parti non viene molto usato (di tutti i professionisti che conosco, nessuno lo utilizza...) e le spiegazioni che mi sono dato al riguardo sono molteplici, a partire dal fatto che praticamente nessuno di loro salda l'alluminio su base regolare, e su questo metallo l'effetto del surriscaldamento del pezzo man mano che si procede con la saldatura diventa via via più evidente, e poter diminuire l'intesità di corrente quando il bagno di fusione inizia ad allargarsi indiscriminatamente fa veramente la differenza, specialmente su spessori sottili. Altro motivo è che il TIG viene usato spesso per saldature "cosmetiche", la cui principale caratteristica è quella di essere gradevoli visivamente, per cui senza materiale d'apporto e per brevi tratti, per cui in questi casi la mancanza del pedale non si fa sentire. Per saldature strutturali "di tenuta" la tendenza è quella di prediligere l'utilizzo del filo, che probabilmente fornisce maggiori garanzie di mettersi al riparo da eventuali "cappellate". Un terzo motivo è che per utilizzare il pedale con  precisione sarebbe preferibile, se non addirittura quasi necessario, stare seduti, e questo è un concetto del tutto inammissibile per alcuni datori di lavoro, anche se questo comporterebbe una miglior qualità della saldatura, potete non credermi ma è davvero così...
Detto questo io resto fermamente convinto che ci sono poche cose in grado di competere con una saldatura a TIG fatta col pedale seduti al banco con gomiti o mani appoggiati, ed è per questo motivo che, quando è possibile, io lo uso. Questo è anche il motivo per cui ho deciso di prenderlo fin da subito insieme alla saldatrice e al cooler; una sola spedizione, tutto insieme direttamente dal rivenditore, operativo da subito senza dover andare a inseguire questo o quell'altro accessorio su eBay, impazzendo a farmi mandare le foto degli spinotti per essere certo che l'unità fosse compatibile  con la mia macchina solo per risparmiare magari qualche euro.


E proprio lo spinotto invece mi avrebbe tirato un tiro mancino; infatti oltre ad essere visibilmente più piccolo, era... un maschio invece di una femmina, insomma, completamente diverso da quello (giusto) che si trovava montato sulla torcia!



Dopo un primo momento di disappunto mi sono rincuorato dicendomi che almeno avrei avuto modo di testare l'assistenza clienti (when life gives you lemons, make lemonade, dicono gli americani...), sempre un incognita quando uno si trova ad acquistare macchinari online (dell'assistenza clienti ne parleremo più approfonditamente nel prossimo post).
Una telefonata, un paio di giorni e lo spinotto giusto è già bello che montato per il test del pedale, che sembra scorrere fluido su un range di movimento adeguato. A dire il vero per tutta una serie di motivi non ho ancora avuto la possibiltà di testarlo come avrei voluto, tuttavia l'impressione per il momento è senza dubbio positiva, anche solo per il prezzo ragionevole a cui viene venduto, visto che in fondo un pedale in sè per sè non è che sia questo granchè di tecnologia, e nonostante ciò le "grandi marche" chiedono cifre da capogiro, provate a contattare qualche rappresentante di zona e mi saprete dire...


Tutto il resto..


Insieme alla saldatrice vengono fornite anche la pinza di massa e la pinza portaelettrodo per utilizzare il generatore per la saldatura con elettrodo rivestito, oltre ad un pezzo di tubo retinato per collegare la saldatrice al riduttore di pressione/flussimetro della bombola di Argon. 


La pinza portaelettrodo è un classico di queste saldatrici, non mi fa impazzire però il tutto è robusto, ben dimensionato (cavi e connettori in ottone inclusi) e ben rifinito, cosa rara nei prodotti di importazione, in particolare in quelli che prevedono delle intensive lavorazioni meccaniche (non è una novità trovare trucioli di ferro e limatura, o resti di sabbia degli stampi o componenti cui mancano del tutto almeno un paio di passate di fresatura...). 
I prodotti elettronici invece talvolta presentano al loro interno dei cavi allentati o semplicemente scollegati, per cui, anche se le mie conoscenze al riguardo sono decisamente limitate, nella parte 2 toglierermo la scocca in lamiera alla saldatrice e daremo un'occhiata per vedere cosa c'è "sotto la gonna", e poi finalmente sotto con i test veri e propri della saldatrice, per vedere come si comporta sull'acciaio e sull'alluminio, e le conclusioni.


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