domenica 9 marzo 2014

Come ricostruire il telaio di un 50ino d'epoca - Parte 3

Proseguiamo il restauro del telaio di  un Itom Astor 50cc liberandoci dell'ormai inutilizzabile moncone rugginoso del reggisella dal lato destro



per poi procedere con la molatura degli ultimi residui dal tubo centrale



e quindi con una prima sgrossatuta del nuovo stelo reggisella


perfezionando per step successivi la sgolatura del tubo in relazione a diametro del tubo base e angolazione da ricreare


fino ad ottenere un fitting soddisfacente col tubo centrale


verificando infine un'ultima volta che tutte le angolazioni siano corrette


...prima di rifilare il nuovo tubo alla lunghezza desiderata



Vai a: "Come ricostruire il telaio di un 50ino d'epoca - Parte 2"


sabato 22 febbraio 2014

Come saldare gli acciai al cromo-molibdeno

Come saldare gli acciai al cromo molibdeno è una domanda che ciclicamente salta fuori nei circoletti degli "smanettoni" appassionati di modifiche e di sport con mezzi a due o a quattro ruote, con o senza motore; per cui interrompo per un attimo la serie su come riscostruire il telaio di un cinquantino d'epoca per affrontare l'argomento in maniera un pelo più approfondita di come avevo fatto in questo post sulla scelta dei materiali per la costruzione del telaio di una moto.

Gli acciai al cromo molibdeno sono acciai legati, ovvero acciai in cui sono presenti altri elementi oltre al ferro ed al carbonio, al fine di migliorarne le caratteristiche chimico-fisiche e/o le proprietà meccaniche. Gli acciai legati a loro volta si distinguono in bassolegati (nessun elemento di lega presente in percentuali maggiori del 5%) o altolegati (elementi di lega presenti in percentuali maggiori del 5%). 

Ok, chiusa la parentesi da Superquark necessaria ad per avere un minimo di "cultura metallurgica personale", in ambito motoristico  gli acciai al Cr-Mo tipicamente più usati sono il 25CrMo4 (ovverosia il 4130 secondo la nomenclatura AISI-SAE, detto anche chromoly) o il 30CrMo4; sulla scelta di come saldarli il mio presonalissimo consiglio in tutti i casi rimane sempre quello di utilizzare il procedimento in cui si ha più dimestichezza, se uno ha esperienza con l'elettrodo via con quello, altrimenti filo o tig o cannello...

Se si opta per l'elettrodo una scelta sensata potrebbe essere l'E-7018 (il basico), a tig spesso si consiglia l'Er80S-D2 se poi il tutto sarà sottoposto a trattamenti termici, altrimenti l'ER70S-2. Questo materiale d'apporto differisce dal metallo base ed è inferiore rispetto a quest'ultimo riguardo a certe proprietà meccaniche, però è più elastico e per certe applicazioni di motor sport viene addirittura consigliato proprio per questa sua caratteristica. Inoltre è di facile reperibilità, dettaglio di "vita reale" non trascurabile... La minor resistenza del materiale d'apporto può essere facilmente compensata con un disegno appropriato del giunto saldato (aumentare la sezione delle superfici saldate, inserire fazzoletti di rinforzo e controventature, etctec...).
Altre bacchette d'apporto usate per il 4130 sono lo United States Welding Corporation 4130-6457V e il D6AC, roba usata per strutture critiche nel settore aeronautico, sono bacchette con chimica controllata, ottenute attraverso procedure piuttosto complicate, il che significa roba costosa e di non facile reperibilità, giusto tuttavia riportarle per completezza e dovere di cronaca.

Anche se non strettamente necessario, c'è chi preferisce saldare i telai tubolari in acciaio al cromo molibdeno con flussaggio, ovverosia con gas di protezione dal rovescio, come dir si voglia. A parte il costo dovuto al maggior consumo di gas, di sicuro questa tecnica non presenta controindicazioni, a patto di avere un minimo di  dimestichezza con essa ed avere l'accortezza di non creare sovrapressioni di gas all'interno dei tubi tali da provocare lo "scoppiettio" del bagno di fusione, con le immaginabili conseguenze che questo ha sul risultato finale.

Il 4130 può essere saldato anche a cannello, anzi, c'è chi sostiene che il cannello abbia dei vantaggi rispetto al tig, per il "preriscaldo naturale" del pezzo che questa procedura comporta. In questo caso è consigliabile utilizzare bacchette d'apporto non rivestite di rame, che potrebbero causare impurità nella saldatura.
 
Per spessori fino a 3mm l'opinione più diffusa è che i trattamenti di distensione non siano necessari, così come il preriscaldo, purché ovviamente i tubi siano ad una certa temperatura ambiente (almeno 20°), e comunque una scaldatina male non fa di certo... ( dovrebbe essere sufficiente portare i tubi intorno ai 200°-300°).
Lo scopo del preriscaldo è quello di ridurre lo schock termico, rimuovere ogni traccia di umidità (idrogeno) e soprattutto rallentare il tempo di raffreddamento ed evitare quindi che il materiale incrudisca nella ZTA (zona termicamente alterata).

Naturalmente anche per la saldatura degli acciai al cromo molibdeno rimangono validi i consueti consigli e raccomandazioni inerenti la preparazione, la cianfrinatura e la pulizia dei lembi dei giunti da saldare; oltre a quelli che riguardano la consepevolezza e la responsabilità di quello che si sta facendo e il doveroso invito alla prudenza se non si è sicuri delle proprie capacità e c'è il rischio che qualcosa si rompa e qualcuno si faccia male...

lunedì 10 febbraio 2014

Come ricostruire il telaio di un 50ino d'epoca - Parte 2

Il restauro dello stelo reggisella dell'Itom Astor 50cc procede con un rapido controllo visivo alla prima curva effettuata nel tubo


..per proseguire quindi con la  seconda, che curva su un piano differente rispetto alla prima


Il tubo così ottenuto


viene quindi confrontato con il  moncone rimanente che dovrà sostituire


..e rifilato alla sega


fino ad ottenere una lunghezza complessiva del tubo soddisfacente.


Vai a: "Come ricostruire il telaio di un 50ino d'epoca - Parte 1"

venerdì 31 gennaio 2014

Come ricostruire il telaio di un 50ino d'epoca - Parte 1

Talvolta mi capita di riflettere su come la generazione dei nostri padri abbia visto veramente trasformarsi il mondo nel corso della loro vita. Mio padre per fare un esempio, da bambino durante il giorno  badava ai maiali, la notte dormiva in terra su un po' di paglia, niente luce, niente acqua, pantaloni corti anche d'inverno e per cena un pezzo di pane strofinato contro un'aringa affumicata... Ora abbiamo gli smartphone, la chirurgia minimamente invasiva, gli space shuttles sono già roba da pensione e abbiamo internet... Già, internet, che ci consente di visitare gli angoli più remoti del globo con pochi click del mouse, fonte inesauribile di conoscenza e di... mezze fregature!
Eh sì, perchè nonostante tutto gli uomini rimangono sempre gli uomini, e allora può capitare come è successo al malcapitato Ugo di acquistare su internet il telaio di un Itom Astor 50 due tempi, roba degli anni '50-'70, con tutte le rassicurazioni del precente proprietario riguardo alle buone condizioni del telaio, salvo poi vedersi consegnare una roba del genere...


Un po' rugginoso ma non è poi così male direte voi... ok, guardate meglio l'altro lato..


Ora è tutto più chiaro, no?


Uno dei due steli reggisella è stato dimezzato dalla ruggine, e il moncone rimanente non è certamente qualcosa su cui contare per poter impiantare un restauro, per cui l'unica soluzione per poter ridar vita e lustro al vecchio Itom Astor (e a quel che ho capito dovrà scendere in pista...) è quella di ricostruire da zero lo stelo mancante, perchè anche se è "solo" un cinquantino di cilindrata, se qualcosa cede c'è da farsi male sul serio...

Per indole e per abitudine, avendo nonostante tutto un passato da ufficio tecnico, sono solito disegnare (quasi) tutto al cad prima di partire con la realizzazione di un qualsiasi oggetto, sia esso un portapacchi artigianale da moto o un paio di borse rigide da moto o un telaio intero; la progettazione porta via un sacco di tempo, e tuttavia una volta messe nero su bianco tutte le misure si tratta "solo" di rispettarle e di procedere in maniera organica con la realizzazione pratica dell'oggetto.

In lavori di questo genere tuttavia questa strada non è percorribile, ma bisogna arrangiarsi con quello che si ha a disposizione, cercare di entrare nella mente del progettista, immaginarsi come avrebbe dovuto essere in origine il telaio, misurare il misurabile...


"rubargli l'anima" e le quote...


lasciarsi un po' di margine...


...e naturalmente iniziare a piegare tubi!



venerdì 3 gennaio 2014

Come costruire un portapacchi da moto artigianale - Parte 4

Dopo aver scrupolosamente appuntato tutto il portapacchi, è ora la volta della saldatura finale del medesimo


Una volta appuntati tutti i pezzi in posizione con attenzione succede spesso di "spengere il cervello" e andare avanti col pilota automatico; tuttavia quando si parla di acciaio inox lucidato conviene mantenere sempre alto il livello di concentrazione - un buon lavoro di saldatura infatti è fondamentale per garantire non solo la tenuta strutturale dell'oggetto, ma anche per facilitare il successivo lavoro di lucidatura.





Quando il lavoro "vero" viene identico al render...


...non c'è niente di meglio che possiate fare per quel giorno, per cui due birre,


un buon amico, un paio di partite a freccette...


e qualche risata insolitamente spensierata, concludono degnamente la serata...